LA STORIA DELLA CROCE VERDE
Il 12 Dicembre 1980, per opera di alcuni giovani di Castelfidardo, il volontariato operativo nel primo soccorso acquista un nuovo volto dinamico e pieno di vitalità: nasce la Croce Verde. Nel 1990 avvengono importanti cambiamenti. L’Amministrazione Comunale assegna alla Croce Verde una nuova sede più adatta a soddisfare i bisogni di un’associazione in continua crescita: viene così abbandonata la vecchia postazione dell’Ospedale di Castelfidardo, per stabilirsi definitivamente in via Lumumba, e, in seguito alla donazione di una FIAT UNO, viene attivato il servizio della Guardia Medica. Negli anni successivi vengono organizzati i primi corsi gratuiti di pronto soccorso aperti a tutta la cittadinanza e approdano alla Croce Verde i primi obiettori di coscienza. Nel 1992 un’ulteriore novità è rappresentata dall’istituzione del gruppo di Protezione Civile che ha un ruolo attivo negli anni successivi. Nel 1998 viene attivato il 118, numero unico per l’emergenza sanitaria; la Croce Verde, da subito, entra a far parte del sistema 118 coordinato dalla centrale Ancona Soccorso e alcuni volontari scelgono di farne parte prestando servizio come operatore radio. Nello stesso anno l’Associazione mette a disposizione del pronto soccorso dell’Ospedale di Osimo, per 12 ore al giorno, un automezzo ed un autista con il compito di trasportare l’equipaggio specializzato, medico ed infermiere. Nel 1998 la Croce Verde viene iscritta all’anagrafe delle ONLUS, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale. L’anno successivo si attiva un nuovo servizio: l’Associazione fornisce al centro coordinamento trasporti intra ospedalieri della centrale 118, un’ambulanza con personale qualificato che opera sotto il suo controllo, svolgendo tale incarico presso l’Ospedale Regionale di Torrette per 7 ore al giorno. Nel 2000 un equipaggio di nostri volontari, si aggiudica il primo posto alla gara nazionale di Rianimazione Cardio Polmonare tenutasi in Liguria a Sestri Levante, battendo anche squadre formate da personale medico professionista. Nel 2003 vengono presentati ed approvati 4 progetti, della durata di 1 anno, per il Servizio Civile Nazionale. Nel 2014 78 sono i ragazzi che hanno svolto Servizio Civile Nazionale.
Dal 1997 con decreto del Dirigente del Servizio Sanità della Regione Marche n. 349 del 05/08/1997, è autorizzata al trasporto sanitario.
Nel 2015 l’associazione intraprende il processo di autorizzazione ed accreditamento al trasporto sanitario, come previsto dalla nuova normativa regionale. Questi sono i 35 anni di attività della Croce Verde: abbiamo cercato di tracciarne le tappe fondamentali sottolineando l’impegno e la volontà sempre crescente che la caratterizza.
Attualmente la nostra Associazione è composta da:
• 300 soci attivi che prestano servizio
• 12 dipendenti
• 12 volontari del Servizio Civile Regionale
• 14 automezzi
• Una sede di 600 mq circa
Nasce quindi l’esigenza di reperire risorse di ogni genere ed organizzarle per poter rispondere ai bisogni dei cittadini con una struttura stabile che potesse garantire una prontezza d’intervento sul territorio. Da considerare che il tessuto socio – economico nel quale si andava inserendo la nuova realtà era costituito da un paese di medie dimensioni (quindicimila abitanti circa), ma soprattutto che l’attività dell’Associazione si poneva a servizio della zona industriale che da molti anni era, ed è tutt’ora, una delle più sviluppate della Regione e dove ancora oggi confluiscono lavoratori da tutti i comuni limitrofi.
Inizialmente veniva garantito l’intervento soltanto per le richieste di aiuto immediato a carattere di urgenza. I turni venivano coperti con non pochi sacrifici da un pugno di volontari disposti anche a rinunciare agli impegni familiari. La parola d’ordine e la motivazione che era a sostegno dell’organizzazione era: solidarietà ad ogni costo. I volontari erano mossi dalla motivazione che si sforzava di soddisfare dei bisogni della collettività.
SIRENE MA NON SOLO
Con l’affermazione della realtà associativa sul territorio, la Croce Verde diviene sempre più parte della complessa rete di attori socio–economici a sostegno della cittadina. La struttura si consolida e si allarga e riesce a soddisfare anche le richieste da parte dei cittadini per trasporti definiti secondari (rientrano in questa categoria tutti i trasporti che le persone non autosufficienti richiedono per potersi ricoverare od essere dimessi dalle strutture ospedaliere pubbliche e private, per poter effettuare terapie di ogni genere ed avere comunque mobilità con automezzi speciali). Questo secondo aspetto che ci sentiamo di analizzare, diviene parte integrante del ruolo e dell’attività istituzionale associativa. La soddisfazione di tutte le richieste degli utenti, per ciò che riguarda l’attività dei servizi secondari, diviene un punto fermo della Mission e dall’analisi dei dati economici aggregati si scopre che i servizi secondari a favore dei soggetti svantaggiati costituiscono il 70%
dell’attività. Si consideri pure che ad oggi 10 degli 11 automezzi in forza all’Associazione così come la maggior parte delle risorse, comprese quelle umane ( volontari del Servizio Civile Nazionale e dipendenti) sono destinati soprattutto proprio all’espletamento dei servizi programmati.
DAI BISOGNI AI DIRITTI: QUALITÀ
Gli aspetti che sono stati ora analizzati dimostrano la trasformazione di cui è stata protagonista l’Associazione. Oltre ad assicurare per anni le emergenze 118, si è inteso soddisfare i bisogni non di urgenza-emergenza ma comunque importanti per la cura e la mobilità delle persone svantaggiate. Tale aspetto ha inciso sulla trasformazione delle finalità istituzionali, portando a sentire, come dovere irrinunciabile da parte dell’Associazione, quello di garantire i servizi secondari alla cittadinanza di Castelfidardo e dei comuni limitrofi. Possiamo dichiarare che la consuetudine di garantire i trasporti di carattere programmato ai cittadini, ha fatto sì che ciascun richiedente, chiamando l’Associazione ad ogni suo bisogno, è sicuro di ricevere una risposta certa sull’esecuzione del trasporto. Addirittura si sente in diritto, qualora se ne manifesti il bisogno, di usufruire dei servizi svolti da quella che ancora oggi rimane, da statuto, un’Associazione di volontariato. A supporto di questa tesi ci sono gli innumerevoli casi di richiesta all’ultimo minuto anche per servizi che il paziente o i familiari avrebbero potuto richiedere giorni prima (es: visite di invalidità civile; fisioterapie; visite; medicazioni ecc.). Questo dimostra visibilmente che sempre più si associa l’attività della Croce Verde a quella che è propria del Servizio Sanitario Nazionale e si sintetizza in una prestazione sempre pronta, erogata con elevati standard qualitativi e rispondenti alle diverse esigenze degli utenti e della cittadinanza.
Da ultimo vorremo evidenziare come nell’attività e nelle finalità della Croce Verde possa rientrare anche l’assolvimento di una funzione che è propria di ogni realtà associativa e cioè fungere da punto di ritrovo e aggregazione per le persone, ed in particolare per i giovani dato che, come già accennato, l’età media dei volontari che si impegnano nell’associazione è di 30 anni. E’ dimostrato che generalmente in questa fascia d’ età molti ragazzi si avvicinano alle realtà associative anche con l’intento di soddisfare il bisogno di aggregazione ed identificarsi in un gruppo.
SIAMO UN PONTE TRA GLI ALTRI SETTORI
Un’Associazione che tiene conto del passato e delle radici su cui si fonda, ma è proiettata a svolgere per gli anni a venire un ruolo centrale nello scenario sociale, anche alla luce delle trasformazioni che stanno interessando tutto il welfare. Il terzo settore ed il no profit vengono investiti dal ruolo di farsi tramite delle trasformazioni e di mediare quanto di più importante l’ambiente socio-economico può offrire. La nostra Associazione ha già preso coscienza dell’importanza di quanto viene chiamata a svolgere e si integra con tutti gli attori che intendono recepire le indicazioni del cambiamento.
VALORI ETICI
La Croce Verde continuerà ad impegnarsi come ha sempre fatto da un quarto di secolo e si farà carico anche del nuovo ruolo di cui è investita, spinta dall’onda del contesto che cambia a velocità vertiginosa. Per far questo è necessaria la collaborazione degli stakeholders perché da questi devono venire gli input per migliorare la gestione e soddisfare le esigenze che sono legate all’innovazione continua. Le risorse migliori saranno fornite dalle nuove generazioni e gli obiettivi rivolti a contrastare le fragilità sociali. Ma è anche vero che si manifesta la necessità di collaborare con quegli interlocutori che si lasceranno permeare o che hanno già interiorizzato quei valori etici che in nessun modo potranno essere indotti dall’esterno.